COSENZA ARAGONESE
UNA PROCESSIONE PERCORRE LA CITTA' CON L'IMMAGINE DELLA VERGINE CON IL BUBBONE DELLA PESTE BEN VISIBILE SUL VOLTO, MENTRE LUNGO LE STRADE CI SONO I MORTI
Location: Piazza Piccola
LA PESTE A COSENZA - MADONNA DEL PILERIO
Nel 1576, Cosenza fu colpita dal flagello della peste. In città i morti aumentavano sempre di piu, quando un fedele nel Duomo si inginocchiò a pregare davanti al quadro della Madonna appeso ad un pilastro della navata maggiore.
Alzando gli occhi verso il quadro della madonna vide che sul suo volto si era formato un bubbone della peste. Si gridò al miracolo. Tutte le autorità cittadine, ecclesiastiche e civili, e una moltitudine di gente si genuflessero davanti al quadro della Vergine, che aveva espresso la sua volontà.
Era il segno che la Madonna voleva liberare Cosenza dalla peste e prenderla su di sè.
In effetti, la peste incominciò a regredire. Da quel giorno, la Madonna del Pilerio (=pilastro) divenne la "Patrona Protettrice" della città di Cosenza.
L'IMPERATORE CARLO V ENTRA A COSENZA ACCOLTO FESTOSAMENTE DALLA POPOLAZIONE
Location: via Gaeta
Nel 1539 la città di Cosenza ebbe l'alto onore di essere visitata dall'Imperatore Carlo V, sul cui impero non tramontava mai il sole, data la sua vastità (abbracciava anche il Sud America).
Carlo V ritornava da Tunisi, dove aveva sconfitto il famoso pirata Khair ad-Din.
I nobili ed il popolo di Cosenza l'accolsero con grandi feste per tre giorni.
UNA RIUNIONE DEL SEDILE GRANDE
Location: via Gaeta
Cosenza aveva sempre conservato la sua autonomia sotto tutte le dominazioni. Ma gli spagnoli, anche se l'avevano fatta diventare sede di governatorato, la dichiararono "nemica della Spagna" è costretta a pagare un ingente somma di denaro per non diventare feudo e perdere la sua storica autonomia.
Il Sedile, organo di governo e simbolo dell'autonomia cosentina, convocò tutti i nobili per trovare la somma necessaria, ma furono ancora una volta i Casali a salvare l'autonomia della città.
I nobili si riunirono intorno al Grande Sedile mentre un Sindaco e sei eletti si riunirono nel Piccolo Sedile. Il Sedile era una specie di parlamentino in cui sedevano i nobili e la borghesia professionale.
IL TREMENDO ECCIDIO DEI VALDESI
Location: Via Bombini
Sotto Filippo II re di Spagna, erede dell'Imperatore Carlo V, anche Cosenza ebbe il suo S. Uffizio, l'odioso tribunale che Filippo II aveva voluto per perseguitare tutti i movimenti religiosi eretici.
Da Cosenza partì l'ordine che si estirpassero, col ferro e col fuoco, le comunità religiose eretiche dei valdesi esistenti a Guardia Piemontese, S. Sisto, S. Vincenzo la Costa, Vaccarizzo, ecc..
A Guardia Piemontese, il 5 giugno 1561, vennero trucidati 86 valdesi e - "scorticati vivi e poi fenduti in due parti...ed a questo modo attaccati a pali piantati per tal uopo lungo la strada per la lunghezza di 36 miglia", come recitava un avviso ufficiale dell'epoca.
Da questa data, la porta d'ingresso del Comune di Guardia Piemontese è chiamata LA PORTA DEL SANGUE.
I SOLDATI ARAGONESI REPRIMONO LA RIVOLTA DEI CASALI
Location: Vico S. Gaetano
Nel 1442, all'egemonia francese degli Angiò si sostituisce quella spagnola degli aragonesi. I nuovi venuti si muovono in due direzioni: inaspriscono il carico fiscale su una popolazione già impoverita dalla dominazione angioina, e ridimensionano i grandi feudi per tenere sotto controllo ogni velleità di ribellione dei nobili.
Nel 1461, i Casali di Cosenza, quella fascia che oggi identifichiamo con i comuni presilani, che costituivano i CASALI di Cosenza, si rivoltano contro questa esosa riscossione di tributi ordinari e straordinari (focatico, tassa sul sale, tasse generale ecc). Ma senza speranza. La lotta era impari.
Gli aragonesi, al comando del temutissimo capitano Maso Barrese, portarono lutti e rovine tra una popolazione quasi inerme.